Sotto l’influsso delle spinte ecologiste volte a migliorare la sostenibilità della mobilità urbana di persone e merci, anche nel segmento aeronautico si sta assistendo a una diversificazione delle soluzioni di trasporto aereo e alla messa a punto di una nuova generazione di velivoli specializzati negli spostamenti a brevissimo raggio. “Advanced Air Mobility”, mobilità aerea avanzata, la definizione della nuova categoria di aerei, ma è un po’ improprio definirli con tale termine, specializzati per far fronte agli spostamenti di persone e merci all’interno delle grandi metropoli o comunque nell’ambito di aree operative di poche decine di chilometri di raggio.
Si tratta di velivoli ibridi che uniscono le possibilità di decollo e atterraggio verticali tipiche degli elicotteri, da qui la possibilità di definirli “vtol”, ad architetture propulsive multirotore tipiche dei droni. Il tutto abbinato a design innovativi integranti super ci alari con funzione di sostentamento tipiche degli aerei e spesso sostenuto da impianti di potenza elettrici. Secondo gli analisti di settore tali mezzi potrebbero crescere nei prossimi anni con un tasso del 25 per cento portando a un giro di affari globale entro il 2030 stimato intorno ai 45 miliardi di euro.
Prototipo full electric
Proprio per tale motivo anche i più importanti costruttori di aeromobili stanno lavorando sul tema come ben dimostra il recente debutto nel segmento di Airbus, gruppo che in occasione dell’apertura del nuovo centro prove dello stabilimento di Donauworth, in Baviera, ha presentato un prototipo di velivolo a decollo verticale full electric denominato “CityAirbus NextGen”. Si tratta del primo progetto messo a punto dalla nuova di- visione dello stabilimento il cui obiettivo primario è proprio quello di progettare velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticali. Mezzi che rientrano negli investimenti a lungo termine avviati da Airbus per lo sviluppo di prodotti dedicati alla mobilità aerea avanzata.
Non a caso “CityAirbus” è probabilmente uno dei velivoli a decollo verticale di nuova concezione più strutturati tra quelli presentati no a oggi con un peso di due tonnellate e dimensioni che vedono un’apertura alare di 12 metri. Valore che si ripropone anche in lunghezza considerando l’ingombro delle eliche e dei rotori propulsivi.
Questi ultimi avanzano un’architettura a quattro pale con un diametro approssimativo di un paio di metri mosse da motori elettrici le cui specifiche non sono state ancora comunicate disposti con asse parallelo all’asse di imbardata così da agire sia quali propulsori di avanzamento sia di sostentamento. Si inseriscono all’interno di gondole motore prolungate oltre il pro lo alare al ne di permettere l’allineamento delle pale con le super ci alari principali. In tale ottica prendono posto due rotori davanti al bordo d’attacco delle ali e quattro rotori disposti posteriormente al bordo d’uscita. Altri due rotori con architettura a tre pale sono invece inseriti alle estremità dell’ampio piano di coda che vede un’originale configurazione a “T” con un doppio stabilizzatore verticale di grandi dimensioni e sviluppato dalla mezzeria della fusoliera.
80 chilometri di autonomia
A rendere originale e innovativo il design del velivolo anche la forma delle superfici alari principali, con ala a freccia negativa e con intagli ad arco sul bordo di uscita per permettere la rotazione delle eliche. Il tutto per- metterebbe a “CityAirbus” di assicurare velocità di crociera di 120 chilometri orari lasciando all’architettura di potenza full electric a batteria il compito di assecondare l’autonomia di volo che al momento si assesterebbe però attorno alle 50 miglia, circa 80 chilometri.
Un range estremamente ridotto se confrontato con altri progetti di eVtol full electric le cui autonomie spaziano dai 200 ai 400 chilometri e che probabilmente risulta essere un compromesso tra le dimensioni e i pesi dei pacchi batteria e la necessità di massimizzare la capacità di carico permettendo il trasporto di un numero maggiore di persone rispetto ad altri progetti. La possibilità di attuare ricariche a corrente continua ad alto voltaggio permetteranno poi probabilmente al prototipo Airbus una ricarica in poche decine di minuti mettendolo nelle condizioni di assecondare servizi di taxi su rotte specifiche. Non a caso a ne Gennaio Airbus, Ita Airways, UrbanV ed Enel avevano annunciato l’avvio di una collaborazione per sviluppare una rete di infrastrutture in Italia destinata a supportare l’operatività di velivoli eVtol di Airbus. Soprattutto per quanto riguarda vertiporti e gli opportuni sistemi di ricarica dei pacchi batterie.
Titolo: Airbus “CityAirbus NextGen”, specializzazione urbana
Autore: Redazione